Greve
Parlare di questa Unità Geografica Aggiuntiva significa parlare prima di tutto delle colline che sovrastano la Greve, vuoi perché la maggior parte dei vigneti si concentrano sui suoi versanti collinari, in particolare nella sua parte meridionale e centrale, e vuoi per il paesaggio davvero inconfondibile che ad essa si associa.
Come si può infatti notare dalle prime due immagini, la valle della Greve (al femminile, come è abitudine riferirsi a questo corso d’acqua in Toscana), ha uno sviluppo rettilineo molto chiaro, partendo a sud dalla zona di Lamole, ai piedi del Monte San Michele e del Poggio Querciabella, per allungarsi poi in direzione nord verso Firenze.
Altrettanto inconfondibili sono anche i suoi due versanti. Il primo, esposto in prevalenza a est, comprende una parte dei vigneti della UGA Panzano e l’intera zona di Montefioralle, che si estende fin oltre Colognole. Il secondo, esposto invece a ovest, va dalla zona di Lamole e di Casole fino a Greti, passando per numerose altre zone come per esempio Ruffoli e Uzzano.
Una volta giunti a Greti, il corso della Greve vira bruscamente verso ovest in direzione di San Casciano Val di Pesa e allo stesso tempo, come si può notare nella terza immagine, il paesaggio cambia in modo altrettanto repentino. La visuale diventa più ampia, i terreni si fanno più argillosi e le colline, di conseguenza, acquistano un profilo più dolce. È questa la zona di Chiocchio e più ancora di Strada in Chianti, che a nord si sviluppa poi anche lungo la valle del torrente Ema, in direzione di Firenze.
Seguendo sempre il corso del torrente, ma questa volta in direzione est, una volta superata la zona di Meleto (da non confondere con l’omonima località di Gaiole in Chianti), la valle si incunea tra le ultime propaggini dei Monti del Chianti per poi allargarsi nella piccola conca di San Polo in Chianti, visibile nella quarta immagine. Qui I vigneti si concentrano soprattutto sui versanti più soleggiati ai piedi del Monte Masso e nella zona di Rinforzati (non visibile in questa immagine) e in modo più sporadico in prossimità del Poggio Citerna, e più precisamente del paese di Poggio alla Croce, anch’esso non visibile.
Tornando ora alla terza immagine, e ruotandola ulteriormente verso destra, si può notare una seconda valle che dal castello di Sezzate si muove in direzione sud-est, raggiungendo prima Cintoia e infine la Panca, che rappresenta la porta d’ingresso alla zona di Dudda e di Lucolena. Come si può notare nella quinta immagine, questa zona si sviluppa sul versante orientale dei Monti del Chianti e per questo, insieme a Starda, il comune di Gaiole in Chianti, rappresenta una vera e propria eccezione all’interno della denominazione.
Come fare
[Testi e immagini a cura di Alessandro Masnaghetti, Enogea]
Per quanto semplice e intuitivo possa essere l’uso di immagini panoramiche, alcune precisazioni e alcuni suggerimenti sono comunque importanti.
- Con l’espressione Unità Geografica Aggiuntiva (UGA) si intende un’area più specifica e precisamente delimitata all’interno della denominazione Chianti Classico. Alcune UGA corrispondono a un intero comune, altre a una sua porzione, altre invece sono il risultato dell’accorpamento di due comuni.
- Laddove c’è corrispondenza tra UGA e comune, il nome della UGA è stato abbreviato (San Casciano in Val di Pesa diventa semplicemente San Casciano) oppure è stato privato della specificazione “in Chianti” al fine di evitare inutili ripetizioni sulle etichette dei vini (Gaiole in Chianti diventa Gaiole, così come Panzano in Chianti, che pure non è comune, diventa Panzano). I nomi di Castelnuovo Berardenga e di San Donato in Poggio, che come Panzano non è comune bensì frazione, sono rimasti invece invariati.
- Al momento l’uso della UGA è previsto unicamente per i Chianti Classico Gran Selezione.
- Venendo ora alle pagine di presentazione delle singole UGA, il maggiore o minore numero di immagini utilizzate nei tour virtuali dipende dalla conformazione del loro territorio o dalla loro estensione. Alcune possono essere spiegate con poche immagini e altre richiedono invece maggior dettaglio. Ne consegue che il diverso numero di immagini non sottintende in alcun modo una diversa importanza di una UGA rispetto a un’altra.
- Per navigare tra le diverse immagini all’interno di ogni singolo tour affidatevi alle miniature che trovate in basso, sopra la barra dei comandi. Per ruotare le immagini, a destra o a sinistra, trascinatele con il mouse oppure con le dita, nel caso stiate utilizzando un telefono o un tablet.
- In ogni immagine troverete alcuni nomi che individuano altrettanti riferimenti geografici e/o toponimi. Usateli per orientarvi passando da una panorama all’altro.
- I colori utilizzati per i diversi nomi hanno tre diverse funzioni. In bianco sono i nomi di poderi e di borghi all’interno della DOCG Chianti Classico. In rosso sono invece i nomi di comuni, frazioni, monti e poggi all’interno degli stessi confini. In blu sono infine i nomi delle località situate all’esterno del territorio della DOCG Chianti Classico. Alcuni di questi ultimi, come i monti e le colline, sono stati inseriti per contestualizzare il Chianti Classico rispetto ad altre aree della Toscana che molti utilizzatori già conosceranno.
Le UGA riconosciute all’interno della zona di produzione della denominazione Chianti Classico sono undici. Partendo da nord-ovest e, per lo più, proseguendo in senso orario si incontrano: San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina e San Donato in Poggio.