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Gaiole

Gaiole, ad eccezione di Greve, è l’unica UGA del Chianti Classico il cui capoluogo non si trova in cima a un colle o a un crinale bensì al centro di una conca e, vista la sua posizione, subito ai piedi dei Monti del Chianti, è non a caso anche una delle zone più fresche dell’intera denominazione. A differenza però del paese di Greve in Chianti, circondato su ogni lato da vigneti, qui nella conca di Gaiole, pur essendoci storicamente posizioni di prestigio, la vite ha una presenza meno importante rispetto ad altre aree della UGA.
La prima di queste è la zona compresa tra Vertine e San Donato in Perano, che come si può vedere nella seconda panoramica arriva da un lato a lambire il confine con la UGA Radda e dall’altro scende fino ad affacciarsi sulla conca stessa di Gaiole in Chianti. Giusto di fronte a Vertine abbiamo invece una lunga dorsale che per comodità possiamo associare alla località di Lecchi in Chianti e che osservata da questa posizione sembra quasi priva di vigneti.
In realtà, come si può notare nella terza immagine, la sua parte superiore ne può vantare in gran numero, in particolare all’interno del poligono ai cui vertici troviamo Ama, Montebuoni, San Polo in Rosso, Galenda e La Mandria. Ad esso, sebbene più defilato verso sud, possiamo poi aggiungere anche il lungo e inconfondibile altopiano di San Sano. Spostando ora di nuovo lo sguardo in direzione dei Monti del Chianti possiamo scorgere in lontananza la zona di Castagnoli, che si può osservare con il giusto dettaglio nella quarta immagine. Particolarmente riconoscibile è la valle compresa tra San Martino al Vento, Rietine e il centro abitato di Castagnoli, che risulta maggiormente vitata sul suo versante meridionale.
All’orizzonte, nel lato sinistro della panoramica, si possono invece notare Cacchiano e il Castello di Brolio che fungono da vero e proprio riferimento storico e geografico per la successiva area di Monti in Chianti. Ciò che a questa distanza potrebbe tuttavia sembrare una zona analoga a Castagnoli o a Lecchi, vuoi per le quote altimetriche evidenziate e vuoi per l’abbondanza di bosco, ne differisce per molti aspetti. E la quinta immagine, per quanto scattata da una certa distanza, lo testimonia in modo chiaro.
Infine, come casi particolari, restano le zone di Starda e di Fietri descritte rispettivamente dalla sesta e dalla settima immagine. L’una, con il suo pugno di vigneti, da un lato respira l’aria sottile dei Monti del Chianti e dall’altro guarda invece alla Valdarno. L’altra, anch’essa poco vitata, gode nel suo complesso di una posizione altrettanto unica ma nel complesso più aperta in direzione di Castelnuovo Berardenga, delle Crete Senesi, e più in lontananza del Monte Amiata.

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Come fare

[Testi e immagini a cura di Alessandro Masnaghetti, Enogea]

Per quanto semplice e intuitivo possa essere l’uso di immagini panoramiche, alcune precisazioni e alcuni suggerimenti sono comunque importanti.

  1. Con l’espressione Unità Geografica Aggiuntiva (UGA) si intende un’area più specifica e precisamente delimitata all’interno della denominazione Chianti Classico. Alcune UGA corrispondono a un intero comune, altre a una sua porzione, altre invece sono il risultato dell’accorpamento di due comuni.
  2. Laddove c’è corrispondenza tra UGA e comune, il nome della UGA è stato abbreviato (San Casciano in Val di Pesa diventa semplicemente San Casciano) oppure è stato privato della specificazione “in Chianti” al fine di evitare inutili ripetizioni sulle etichette dei vini (Gaiole in Chianti diventa Gaiole, così come Panzano in Chianti, che pure non è comune, diventa Panzano). I nomi di Castelnuovo Berardenga e di San Donato in Poggio, che come Panzano non è comune bensì frazione, sono rimasti invece invariati.
  3. Al momento l’uso della UGA è previsto unicamente per i Chianti Classico Gran Selezione.
  4. Venendo ora alle pagine di presentazione delle singole UGA, il maggiore o minore numero di immagini utilizzate nei tour virtuali dipende dalla conformazione del loro territorio o dalla loro estensione. Alcune possono essere spiegate con poche immagini e altre richiedono invece maggior dettaglio. Ne consegue che il diverso numero di immagini non sottintende in alcun modo una diversa importanza di una UGA rispetto a un’altra.
  5. Per navigare tra le diverse immagini all’interno di ogni singolo tour affidatevi alle miniature che trovate in basso, sopra la barra dei comandi. Per ruotare le immagini, a destra o a sinistra, trascinatele con il mouse oppure con le dita, nel caso stiate utilizzando un telefono o un tablet.
  6. In ogni immagine troverete alcuni nomi che individuano altrettanti riferimenti geografici e/o toponimi. Usateli per orientarvi passando da una panorama all’altro.
  7. I colori utilizzati per i diversi nomi hanno tre diverse funzioni. In bianco sono i nomi di poderi e di borghi all’interno della DOCG Chianti Classico. In rosso sono invece i nomi di comuni, frazioni, monti e poggi all’interno degli stessi confini. In blu sono infine i nomi delle località situate all’esterno del territorio della DOCG Chianti Classico. Alcuni di questi ultimi, come i monti e le colline, sono stati inseriti per contestualizzare il Chianti Classico rispetto ad altre aree della Toscana che molti utilizzatori già conosceranno.
    Le UGA riconosciute all’interno della zona di produzione della denominazione Chianti Classico sono undici. Partendo da nord-ovest e, per lo più, proseguendo in senso orario si incontrano: San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina e San Donato in Poggio.