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Castellina

Stando ai dati climatici, Castellina in Chianti è il paese in media più freddo dell’intero Chianti Classico, almeno tra quelli che fanno comune. Vista la sua quota altimetrica e vista anche la sua posizione molto esposta ai venti, è difficile restare sorpresi, ma allo stesso tempo è importante non giungere a conclusioni affrettate perché la UGA Castellina non si limita soltanto ai vigneti attorno al paese ma comprende l’intero territorio comunale.
Procedendo per gradi e facendo riferimento alle prime due immagini, che seguono da un estremo all’altro la strada panoramica che porta da San Donato in Poggio a Fonterutoli, possiamo innanzitutto notare come il territorio comunale si divida essenzialmente in due aree tra loro molto diverse. A sinistra le colline che guardano verso la parte più interna della denominazione, con un paesaggio caratterizzato in modo evidente dalla presenza del bosco. A destra, al contrario, un paesaggio in cui la vista non ha ostacoli e può spaziare da Siena fino al Monte Albano alternando vigne e bosco quasi in eguale misura.
Ciò che più conta e che risulta ben chiaro confrontando le quote altimetriche riportate nella terza immagine (che copre la zona in assoluto più vitata del comune) è però il forte dislivello tra le zone più alte e quelle più basse, che arriva a superare con facilità i 300 metri complessivi e che porta con sé importanti cambiamenti nel microclima.
Più difficili da cogliere, se non per l’occhio più attento, sono invece le differenze nel paesaggio che, come spesso accade, si legano ad altrettante differenze nella geologia. Se infatti nelle aree più elevate i terreni rocciosi sono spesso la norma (e la forte presenza di bosco non è un caso), nelle parti più basse, dove la vegetazione ad alto fusto è più sporadica e le colline arrotondate, i terreni sono in genere più argillosi e profondi. E per capirlo basta dare uno sguardo alla quarta panoramica, che ci mostra nel dettaglio tutte le zone che nella terza immagine si vedono solo in lontananza e che fanno intuire come la transizione tra le due zone avvenga avvenga all’incirca lungo il crinale che unisce Bibbiano, Lilliano e Macie. Tornando infine al versante orientale del comune, dove è il bosco a prevalere, i vigneti si concentrano per lo più in un’area piuttosto ristretta, tanto che una sola immagine (l’ultima) è sufficiente per abbracciarne la quasi totalità. In particolare la maggiore estensione si ha nel versante che da Piazza sale fino a Nittardi, costeggiando il confine con la UGA San Donato in Poggio, in quello di Santa Maria a Grignano e in quello meno visibile di Grignanello e Casalta.

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Come fare

[Testi e immagini a cura di Alessandro Masnaghetti, Enogea]

Per quanto semplice e intuitivo possa essere l’uso di immagini panoramiche, alcune precisazioni e alcuni suggerimenti sono comunque importanti.

  1. Con l’espressione Unità Geografica Aggiuntiva (UGA) si intende un’area più specifica e precisamente delimitata all’interno della denominazione Chianti Classico. Alcune UGA corrispondono a un intero comune, altre a una sua porzione, altre invece sono il risultato dell’accorpamento di due comuni.
  2. Laddove c’è corrispondenza tra UGA e comune, il nome della UGA è stato abbreviato (San Casciano in Val di Pesa diventa semplicemente San Casciano) oppure è stato privato della specificazione “in Chianti” al fine di evitare inutili ripetizioni sulle etichette dei vini (Gaiole in Chianti diventa Gaiole, così come Panzano in Chianti, che pure non è comune, diventa Panzano). I nomi di Castelnuovo Berardenga e di San Donato in Poggio, che come Panzano non è comune bensì frazione, sono rimasti invece invariati.
  3. Al momento l’uso della UGA è previsto unicamente per i Chianti Classico Gran Selezione.
  4. Venendo ora alle pagine di presentazione delle singole UGA, il maggiore o minore numero di immagini utilizzate nei tour virtuali dipende dalla conformazione del loro territorio o dalla loro estensione. Alcune possono essere spiegate con poche immagini e altre richiedono invece maggior dettaglio. Ne consegue che il diverso numero di immagini non sottintende in alcun modo una diversa importanza di una UGA rispetto a un’altra.
  5. Per navigare tra le diverse immagini all’interno di ogni singolo tour affidatevi alle miniature che trovate in basso, sopra la barra dei comandi. Per ruotare le immagini, a destra o a sinistra, trascinatele con il mouse oppure con le dita, nel caso stiate utilizzando un telefono o un tablet.
  6. In ogni immagine troverete alcuni nomi che individuano altrettanti riferimenti geografici e/o toponimi. Usateli per orientarvi passando da una panorama all’altro.
  7. I colori utilizzati per i diversi nomi hanno tre diverse funzioni. In bianco sono i nomi di poderi e di borghi all’interno della DOCG Chianti Classico. In rosso sono invece i nomi di comuni, frazioni, monti e poggi all’interno degli stessi confini. In blu sono infine i nomi delle località situate all’esterno del territorio della DOCG Chianti Classico. Alcuni di questi ultimi, come i monti e le colline, sono stati inseriti per contestualizzare il Chianti Classico rispetto ad altre aree della Toscana che molti utilizzatori già conosceranno.
    Le UGA riconosciute all’interno della zona di produzione della denominazione Chianti Classico sono undici. Partendo da nord-ovest e, per lo più, proseguendo in senso orario si incontrano: San Casciano, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Vagliagli, Castellina e San Donato in Poggio.